La voga alla veneta è tipica dipendendo dalla forma della città: i canali stretti e edificati hanno imposto al vogatore di perfezionare una voga in piedi, possibilmente alta (sulla poppa della gondola e delle altre grosse barche da lavoro), per migliorare la visuale e la manovrabilità, ed asimmetrica, per ingombrare il meno possibile. Per questo si è imposta la necessità di avere uno scalmo libero, sul quale il remo potesse lavorare agevolmente passando da un punto d’appoggio ad un altro in modo di ottimizzare la spinta, di permettere ogni tipo di manovra e soprattutto di consentire di procedere dritti pur vogando su di un unico fianco.
La fórcola ha così assunto le forme scultoree che la caratterizzano; mentre il remo ha delle linee e dei volumi particolarmente idrodinamici. Inoltre in ogni posto di voga la fórcola ha una forma particolare, questa è anche variabile in rapporto alle caratteristiche corporee e di stile di voga d’ogni singolo vogatore. Alcune variabili estetiche aumentano la gamma di forme di questo già ricco repertorio. Ad esempio le fórcole da poppa per gondola permettono molteplici funzioni del remo con vari punti dove appoggiare il remo nelle varie manovre.